domenica 26 giugno 2011

Sassi

Restano, talvolta rotolano e quando si spaccano cambiano volto; i bambini affascinano con storie dimenticate, antichi e taglienti, levigati dal tempo. Restano, sul fondo del fiume, lisci e freschi, talvolta saltano lanciati dall'innamorato non corrisposto; piccoli o grandi, levigati dall'acqua.
Restano, e pesano, come i ricordi severi agli entusiasmi. A volte brillano antichissimi e meravigliosi a frantumare la luce in milioni di colori, levigati dal cuore. (sig.ra E. r.i.p.)

giovedì 23 giugno 2011

Rolling

Nel solstizio d'estate le rondini al campanile, prese dal vento, fanno passeggiare col naso all'insù. Girano in senso antiorario descrivendo ellissi diverse e inattese, rondini.

Nel solstizio d'estate le trottole sono ferme nel cesto; colorate, strette in un laccio, attendono i piccoli turisti, sandaletti e cappellino, che chiedono affascinati dalle punte di ferro e dai colori.

Nel solstizio un gatto, arrotolato e nascosto, riposa; su una sedia riposta in ordine sotto il tavolo di una trattoria; bianco e nero d'un tratto drizza le orecchie al colombo che gira su se stesso, ignaro.

martedì 14 giugno 2011

Lunaticità



Poco fa.
 Se un giorno non è uguale a un altro, una notte meno che meno. Talvolta è meglio uscire sul balcone e fotografare la luna, magari l'immagine svelerà qualcosa sul nostro animo.
Sembra una luna disposta?
Probabilmente ho bisogno di un preamplificatore valvolare, probabilmente la luna influisce sul suono.

domenica 12 giugno 2011

Song: La festa del paese

La festa del paese
Kohelschreiber Vs Hewitt
     
Alla festa del paese stasera c'era quasi tutto il paese. Luci, giostre, lupini e la banda, poi la parata e gli spari che ancora rimbombano.  Adesso vorrei aver campionato l'ambiente per postarlo assieme alla foto, ma si può immaginare: mentre la banda eseguiva il Nessun Dorma e i bambini si rincorrevano preparando nuovi dispetti, le nonne con le mani dolcemente appoggiate alle guance guardavano le giovani donne agghindate come non era permesso allora. E i nonni in silenzio dietro gli occhiali stanchi avrebbero preferito la tv, forse, o una sedia, almeno.

Al torneo della piccola Halle ai quarti di finale lo stadio era gremito. Il rumore ritmico della palla colpita dai giocatori severi con se stessi per l'errore, gli applausi ritmici ad incitare, le chiacchiere rubate tra un punto e l'altro, la cocacola finita e rotolata di sotto. L'aria mite di fine primavera in Germania, l'aria frizzante della competizione. Si può immaginare: le teste ritmiche a seguire la palla, gli azzardi mancati, la linea che dice che si, poi che no. Gente di tutte l'età dentro e fuori dallo stadio tra gli stand, in coda ordinatissima per un Wurst o per le fragole.

La musica è ovunque: sotto i sassi tra i vermi, nei rami spezzati dal vento.

La nostra musica

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Si tratta di una session di registrazione notturna, mi pare l'ultimo venerdì di maggio 2011. Come ogni venerdì abbiamo cucinato, mi pare pesce (parte fondamentale, ci crediate o no), l'atmosfera di fine primavera all'esterno rendeva l'aria profumatissima di fiori. Registriamo a Bari in una cantinola (The Basement) con una scheda audio Saffire e un Mc. Non c'è post produzione, solo una piccola regolazione dei volumi. Non ci siamo preparati, non ci sono spartiti di nessun genere, non sapevamo affatto quale potessero essere le ambientazioni. Quella che per me è una magia, senza voler apparire arrogante sto soltanto esprimendo il mio continuo stupore, si trova nel fatto di conoscersi da 2 anni circa. In questi 2 anni abbiamo sempre suonato così, con una idea in mente: il suono. Partendo da un suono che ci soddisfa intimamente possiamo esprimerci, rendere le dinamiche, essere noi stessi e costruire. I campionamenti sono live,  >>>> l'effettistica mia è un po' pesante da trasportare ma è moto funzionale (Gianluca Scagliarini, tromba, didgeridoo, Micro-Korg, Kaoss Pad 3, loop station Boss). Il Kp3 è un oggetto meraviglioso per l'improvvisazione ma ci si devono spendere su delle ore perchè è pari ad uno strumento musicale. Le regole di mixing-sampling da DJ sono la base, poi bisogna impratichirsi con gli effetti e selezionare quelli che caratterizzeranno il proprio suono. Credo sia opinione condivisa il fatto che, come diceva mia nonna Lina, il troppo storpia. Troppi effetti a disposizione confondono le idee e appesantiscono la musica. Per non parlare del fatto che complicano la vita sul palco a chi come noi decide di non voler mai sapere cosa accadrà...

venerdì 10 giugno 2011

The Basement in Bologna

L'esperienza fatta a Bologna ci è servita. Abbiamo la registrazione, appena posso provo a postarla. Si è trattato di un concerto con Mediterraneo Radicale, un collettivo di improvvisazione appartenente al circuito Improring (Roma). Il collettivo si pone diversi obiettivi, e detto tra noi, il sistema funziona. Pasquale Caló (sax) e Fabrizio Savino (chitarra) hanno perseguito una linea di direzione artistica difficile abituando il pubblico a interessanti quanto insolite proposte. L'esperienza in collettivo apre la mente e allarga i contatti. Difatti a Bologna abbiamo avuto l'opportunità di suonare come The Basement + Procopio (danza). La performance di ballo ha reso lo spettacolo completo e di sicuro in futuro produrremo qualcosa con Procopio. La nostra strumentazione si è dimostrata adeguata alla location ma la mancanza del fonico ha creato qualche problema. In più molta gente del pubblico (500 persone in tutta la serata) era li per il Dj set finale, non certo per il collettivo, quindi il noise di fondo creava difficoltà nelle dinamiche. Per il nostro genere che ho denominato <>, il suono, la prospettiva e l'ascolto dei performer è tutto. Induttivo per me significa che ogni singola azione o evento sonoro mi ispira. L'ispirazione deriva dall'ascolto di una situazione sempre nuova, da affrontare... Per me da ordinare e complicare. Mi piace inventare linee melodiche e realizzare texture ed ambientazioni sempre diverse. Le melodie sintetizzano ed ordinano, io per lo più cerco di dare ogni volta un senso diverso agli attacchi e agli intervalli. Il lavoro sul suono della tromba l'ho quasi terminato, mi manca solo scurirlo ancora un po' : suono una Bach stradivarius 25 custom. Bocchino Bruno Tilz 2 e 1/2 X. La ricerca armonica invece è ancora lunga. Sto cercando di arricchire il fraseggio, in particolare cerco di rubare da Coltrane, ho imparato a memoria il piccolo ma poeticissimo chorus di solo in Blue In Green (Kind of Blue). Personalizzare mentre si improvvisa è davvero difficile, se le cose si mettono male, a causa di induzioni complesse, si calcano copioni già sentiti: viene fuori subito Miles Davis come fosse proprietario di quote del mio strumento e ne rivendicasse i diritti. In generale un minimo di insicurezza mette a nudo te con te-stesso; magari il pubblico non lo saprà mai, magari elegantemente glissi e lasci una pausa ma sai che potresti dare di più. In questi casi è meglio cercare la concentrazione per governare il processo compositivo. Ribadisco per me nell'improvvisare c'è tutto quello che cerco, svincolarsi dalla tradizione è il problema. Il ricordo dei dischi sentiti -consumati- riaffiora appena ti distrai un attimo... Ma col tempo questa cosa sparirà.

Herford in bicicletta, andata e ritorno.

Il tratto di strada tra Badsaltzuflen e Herford è pianeggiante, si attraversano distese coltivate, verde smeraldo e oro.
Ho avuto modo di pensare all'estetica e al linguaggio che negli anni siamo riusciti ad ottenere: non siamo certo del tutto alieni dal senso comune ma siamo riusciti comunque ad arricchire il nostro modo di esprimerci. L'inserimento dell'elettronica e l'elaborazione dei suoni, i campionamenti istantanei e le app rendono le performance irripetibili ed imprevedibili. In più c'è la magia del ritrovarsi senza aver pianificato nulla.
La natura in Germania si esprime diversamente, dai colori alla consistenza dell'aria, la lingua modella i visi della gente. Percorrendo uno sterrato all'improvviso ci fanno da capofila 2 anatre le quali gentilmente sculettavano rallentando la marcia. Erano le padrone della strada.
Gli imprevisti ci inducono sempre verso soluzioni nuove ed è la normalizzazione della soluzione trovata a rendere le cose banali. Ma se si resta concentrati sul proprio sentire e non sulla ricerca di rassicurazione, il risultato finale registrato sarà sorprendente.

mercoledì 8 giugno 2011

The Basement / video

Dopo averlo ripreso nel giardino di Sarah per ore ho piantato l'albero delle farfalle sul balcone. I piccoli grappoli di fiori sono viola intenso. Spero arrivino presto le farfalle.

Continua ricerca di armonia

Ho scritto il manifesto in Germania il 7 giugno 2011. Spero che questi pensieri inducano a riconsiderare l'arte come serva di Urania, non come commercio ne come tradizione.
« Riluce il giorno aperto agli uomini d'immagini,
quando traspare il verde dai più lontani piani,
ed al tramonto inclini la luce della sera,
bagliori delicati fa...n mite il nuovo giorno.
Appare spesso un mondo chiuso ed annuvolato
dubbioso interno all'uomo, il senso più crucciato,
la splendida natura i giorni rasserena,
sta la domanda oscura del dubbio più lontana » La veduta,Scardanelli, 24 marzo 1671